mercoledì 11 dicembre 2013

Cento anni



Cento  anni fa nasceva mio padre,  era  giusto  dicembre.
Un  secolo che si chiude è un avvenimento che sembra richiedere comunque un ricordo, una testimonianza, se non una commemorazione. E oggi un  pensiero per mio padre, più intenso di sempre, mi viene da sé.

Di questi cento anni mio padre  se n’è  preso  una manciata oltre la metà, andandosene all’età che io ho adesso , un motivo in più per sentirlo vicino
Dire del proprio padre che è stato un buon padre, presente e  affettuoso, è scontato per un figlio, io posso aggiungere che era di una simpatia e tenerezza disarmanti, non era autoritario ma era autorevole per i sentimenti profondi che aveva per noi.
Mi accorgo  che è forte il rischio di cadere in un necrologio  scontato  e vuoto e allora mi piace guardare a lui  e raccontarlo un po' attraverso piccole annotazioni  “laterali”, al di là dei meriti oggettivi ( e notevoli) che ha avuto come uomo e come genitore.
Cantava sempre, e sempre appassionatamente; era un grande camminatore e non perdeva occasione per stare all’aria aperta, fosse la consueta “gita panoramica” in vaporetto dal Molosiglio a Mergellina  e ritorno o una delle tante feste di piazza che si tenevano in città dalla primavera all’autunno; non era molto alto , aveva capelli nerissimi e due occhi azzurri che d’estate diventavano quasi trasparenti….
Fattisi più grandi i miei fratelli e girando con le loro comitive, fui eletto a suo unico accompagnatore: con lui ho visto “la dolce vita” , “8 e mezzo “, “Rocco e i suoi fratelli” (e tantissimi altri film, sempre con commenti/discussioni finali),con lui (anche, e gliene sarò sempre grato) sono sceso giù nei meandri del “Salone Margherita”, turbato e sedotto  dal fascino scosciato delle ballerine….

Di momenti difficili ne ha vissuti tanti, valga per tutti quello di quando ,durante la guerra, sfollato con una moglie giovane e un bambino piccolo, dovette darsi alla macchia insieme ad altri per non essere preso dai tedeschi in fuga, che rastrellavano per 
rappresaglia tutti gli uomini in giro.





                                                             



...E mi rendo conto che non posso parlare di lui senza affiancargli la

figura di mia madre, perché il loro era un legame di acciaio, come quello che unisce due complici che sanno sempre capirsi al volo, con uno sguardo...perché lontani non riuscivano proprio a stare...e lei avrebbe fatto storie a non trovarsi  qui con lui.

 Mio padre, pur profondamente serio ( di una serietà schiva, quasi calvinista, tipica dei timidi), aveva un cuore da Peter Pan , e stava veramente nel suo quando poteva giocare

1913, cento anni, ho cercato quali personalità fossero nate nel  suo stesso anno, ne ho trovate molte, ma tre ne ho messe da parte: Albert Camus, Silvio Piola e Walt Kelly….Albert Camus perché, come tanti estimatori, lo considero un mio padre spirituale; Silvio Piola perché anche mio padre  sapeva giocare al calcio e da ragazzo  aveva fatto parte dei boys del Napoli, e Walt Kelly perché è l’autore di uno tra i più poetici fumetti mai disegnati, ed io mio padre lo vedrei benissimo con Pogo e i suoi amici, lì nella palude di Okefenokee…magari scambiando due passaggi con Piola e prendendo un caffè con Camus.                                             





                     

Certe volte , per pochi istanti, ne ho pure assunto  l'identità, contraffacendone la firma sul libretto delle giustifiche: ci voleva un tratto rapido, nervoso, e una certa pressione.





Mio padre è nato giusto un secolo fa, si chiamava Luigi, ed era una bella persona.

                                                                                        










            



5 commenti:

  1. "...lei avrebbe fatto storie a non trovarsi qui con lui."
    Splendido, Claudio

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  2. Ahah Stefania, me la sono immaginata che mi fulminava con uno sguardo infuriato, da bambina capricciosa imbronciata, quella che in fondo è sempre un po' stata...:)

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  3. Mammamia! Sapevo della tua presenza su FB (che io non frequento) ma ignoravo che tu avessi altri spazi in rete così ricchi di belle immagini che ti rappresentano alla perfezione. Immagini intese non solo come disegni e animazioni, ma anche quelle di momenti vissuti che proponi descrivendole con il garbo e la gentilezza d’animo che ti hanno sempre contraddistinto. Sono orgoglioso di esserti cugino. Renato

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  4. Ciao Renato...Che bella sorpresa! Non sai quanto mi ha fatto piacere questo tuo commento, ma proprio assai...
    Ti ringrazio per la stima e l'affettuosità, che sono pienamente e sinceramente ricambiate ..
    Un grande abbraccio!

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  5. ...Be', mi sono fatto un giro nel tuo blog ( Troppigrilliperlatesta ), che dirti?
    E' di una piacevolezza unica: una scrittura chiara e intrigante condita con quiell'ironia che ti ha sempre contraddistinto...una "leggerezza" che è il miglior modo di rendere visibili e comprensibili anche contenuti profondi, qualità che pochi hanno, anche tra giornalisti professionisti...
    Ti ho già espresso la mia stima, ma è proprio il caso di parlare di orgoglio, anche per me.
    Ovviamente mi sono iscritto subito!...

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