venerdì 7 marzo 2014
"Josè" e "L'homme sans lumière" di Richard Andrieux
Ultime letture, due romanzi brevi di Richard Andrieux: "José" e "L'homme sans lumière": molto belli.
Due storie di solitudine, quella di un bambino e quella di un maturo sessantenne, entrambi, in qualche modo, chiusi al mondo.José, il bambino, nel suo quasi volontario isolamento chiamerà a confidenti particolari non la madre, non i coetanei ma semplici oggetti di casa a cui conferirà nomi e personalità vivendo con loro in un mondo fantastico che per lui diventa però più reale della realtà... Il secondo,un uomo "senza qualità"che non ha mai "brillato" , vivendo sempre quasi di rimessa, sottotraccia, arrivato alle soglie della terza età, abbandonato dalla compagna, si vede costretto a fare i conti con la propria esistenza e sceglie uno sconosciuto intravisto in un bar come testimone e sostegno di questa sua presa di coscienza, scrivendogli delle lettere-confessione che, però, non gli invierà mai...se non quando, da solo, sarà arrivato alla fine del viaggio. Entrambi i protagonisti, il bambino e l'anziano, in qualche modo stanno cercando se stessi ma mentre José dopo un tragitto amaro si ritroverà e potrà finalmente crescere, l'uomo che non brilla vedrà un attimo di luce solo dopo che gli avvenimenti si saranno evoluti drammaticamente, e sarà troppo tardi... Questa la mia personalissima sintesi, poi ci sono le due storie, che sono forti e coinvolgenti , pur svolgendosi con una linearità quasi neutra, ordinaria, eppure inesorabile nel condurre ai nodi cruciali, proprio come accade nella vita.E questo, per me, è il merito dell'autore che sa raccontare con mano lieve e decisa, con un linguaggio chiaro,la sua profonda visione della vita....
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