domenica 17 giugno 2018

Naja


Arrivai al Battaglione Addestramento Reclute di Barletta (BAR Pinerolo, quello con l'abete su fondo rosso dello stemma sulla spallina), una sera d'aprile, dopo 7 ore di viaggio per duecento e dispari km. Ma si sa, al sud è così:binario unico ( e il bello, ho scoperto, dopo quarant'anni è che è ancora così).
I primi momenti di una nuova situazione di vita ti restano impressi per sempre, e ricordo il gruppetto di quelli arrivati due-tre giorni prima, con divisa trasandata e capelli lunghi alla 'Che' che già si atteggiavano a veterani e ci guardavano con sufficienza, ridendo del nostro evidente spaesamento. Ricordo il rancio e il film western che andammo a vedere per far notte, una pellicola così tagliata e saltellante che durò in tutto quindici minuti, senza capirci un tubo.
La prima notte un sonno di piombo sul letto a castello, in una camerata stretta.
Il giorno dopo tutti dal barbiere, nuovi e vecchi arrivati, e nonostante sotterfugi vari e preghiere al tizio di essere clemente, ne uscimmo tutti come gli orfani dei collegi inglesi di Dickens
Ma la cosa particolare ( davvero bizzarra) accadde nei giorni seguenti : si distribuivano le divise, non si facevano esercitazioni se non marce per plotoni ( unòddué-unòddué passo!), quelle più pesanti ci sarebbero state in seguito, a vestizioni completate.
Ed ecco il punto: a me non mi vestivano...Due, quattro, sette giorni, niente.
Ero arrivato con pantaloni blu e una camicia bianca, e così ero rimasto, marciando in una massa grigio-verde ( ocra-verde), unica nota colorata.
La camicia ora era diventata grigia e l'intimo e i ricambi li lavavo il pomeriggio per la mattina dopo.
Alla fine un tenente , vedendo la cosa, fermò il plotone.
- Tu, recluta, esci dai ranghi!
- Comandi! - e mi feci avanti
- Che cazzo ci fai ancora in borghese!!?
- Be' non lo so,il fatto è che non ho avuto ancora l'uniforme e...
- Non ti sento. parla più forte!!
- Non sono ancora stato oggetto di vestizione Signore!!
Ricordo il suo sguardo perplesso ( gli ufficiali hanno sempre l'aria di chi sospetta d'essere preso per i fondelli)
- Bene, si provvederà sicuramente...rientra in riga!
Ma passarono ancora due giorni prima che fossi messo a posto.
Uno sguardo rapido del magazziniere e mi ritrovai nello zaino, fra le altre dotazioni, le varie uniformi e la tuta mimetica...naturalmente niente era attagliato per me.
Ma come nel film di Morandi presso la caserma c'era la sartoria aggiustatutto della moglie di un maresciallo....E a quell'epoca eravamo tutti troppo fighetti per non ricorrervi.
Con finalmente una divisa addosso tutti dicevano che avevo una faccia cazzuta ( cazzuto girava parecchio lì dentro, da un piatto, a un disco a un libro ...) e in base a questo chi mi proponeva di fare il cassiere al bar, chi di fare l'assistente furiere...finii alla sala disegno, ma servì a poco: l'addestramento con le armi e tutto lo feci al completo.
Perché questo, ora?
Non lo so...forse perché ultimamente , con l’aria che tira, mi sento abbastanza un pesce fuor d'acqua, e se mi guardo allo specchio non vedo una faccia cazzuta...il termine giusto però è parecchio simile.




2 commenti:

  1. Mi ha ricordato di quando, da neo-capostazione, dovetti aspettare due anni prima di avere la divisa...L'unica cosa che avevo era il berretto rosso (ereditato da un pensionato) che mi rese a lungo l'incarnazione della descrizione fatta da Totò nell'episodio del Wagon lit: "Quel signore in borghese col cappello in divisa"...

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  2. Ahahah...Ci deve essere qualcosa nella nostra genìa che blocca i superiori, a naso, a fidarsi nell'addossarci un'uniforme...-Troppo "Spiriti liberi" questi qui!-
    Certo che due anni(!)...E che cavolo!
    Ciao Renato, bellissimo il richiamo a Totò :D :D

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