Alle quattro del mattino

Ad un certo punto capita che ti viene l’idea di cosa potrebbe essere scritto sulla tua lapide, quel giorno che verrà.
Ci vorrei qualcosa di lieve e penetrante, per la mia.
Mi sono fatto un giro; scarto a priori quegli epitaffi deprimenti, quasi rancorosi , presenti in tutti i cimiteri che con diversi accenti battono su “Siamo stati quello che siete, sarete quello che siamo”: è vero ma uno si gratta comunque.
Scarto anche tutti i padri ( zii, fratelli), onesti e generosi, anche se lo sono stati davvero.
Mi piace quello di W. Chiari: “…E’ soltanto sonno arretrato” ( e lui era brillante, ancora meglio per un pigro).
Anche quello di Bukowski va bene: “Don't Try” (Non provare).Nel senso di non fare le cose per una finalità diversa da quella del piacere che le cose che accadono da sé portano.
Infine qualcosa la trovo, anche se lunga: Non è stato una roccia che rotolando ha travolto e trascinato dei massi con sé, non è stato un albero forte e ben radicato che ha lasciato cadere semi, è stato un bambino molto coscienzioso che coscienziosamente ha cercato di giocare fino alla fine.

Un gioco che consiglio ( nel caso, per non perdere tempo) è quello di chiedere a vari amici di definirvi con tre aggettivi…bene, a quel punto raccoglieteli e scartateli tutti. L’epitaffio uscirà da solo, per opposizione.
Fermo restando ( visto che siamo in tema di allegria :) ) che l'opzione di cremazione non è da scartare...e allora niente lapidi, ma 'riposo atomizzato' in mare ...
E non può essere che in mare.
Ci penseranno allora le Sirene a intonare il loro canto per me.

Pensieri delle quattro del mattino: troppo tardi e troppo presto per cose serie.